

BASILICO = OCIMUM BASILICUM
(tratto dal libro di Alfredo Cattabiani "Florario - miti, leggende e simboli di fiori e piante". E' un libro da acquistare leggere consultare ! )
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LA PIANTINA REGALE
Non si sarebbe potuto trovare un nome migliore al basilico, a questa erba degli orti elegante nella sua semplicità e dall'intenso profumo, ma anche salutare grazie alla sue proprietà antispasmodiche, digestive, emmenagoghe e toniche.
Basilico deriva infatti, tramite il latino basilicum, dal greco basilikós, regale.
In botanica è chiamato Orimum basilicum, dove il primo termine significa «profumo».
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Si crede che il basilico liberi l'aria dagli spiriti maligni sicché lo si tiene spesso sui davanzali o nei pressi della casa.
Le foglie messe nell'acqua purificherebbero il corpo e la mente da malefici influssi, che si possono cacciare anche spargendole asciutte sul pavimento.
La sua presenza avrebbe anche un altro effetto non dissimile secondo il codice di corrispondenze tradizionale, per il quale una pianta che allontana i demoni tiene a debita distanza anche serpenti e scorpioni e persino le zanzare. Si sostiene infatti che, posta vicino ai pomodori, respinga gli insetti.
La sua presenza nelle cucine e nelle stanze da pranzo preserverebbe dagli avvelenamenti o disturbi causati da cibi cattivi, alterati o «fatturati».
In India vi è un basilico sacro detto tulasi, un'erba consacrata e identificata con Lakshmi, sposa di Vishnu, dea della bellezza, della quiete e dell'armonia, per tanti aspetti simile alla nostra Afrodite Urania.
Si invoca la tulasi per proteggere tutte le parti del corpo, ma soprattutto perché conceda figli a chi li desidera.
...Vincenzo Maria di Santa Caterina, un religioso italiano vissuto nel XVII secolo, scriveva a proposito di un'usanza tipica del Malabar: «Quasi tutti, specialmente gli abitanti del Nord, adorano un'erba simile al nostro basilico gentile, che ha tuttavia un profumo più intenso. La chiamano collo; ognuno costruisce davanti alla propria casa un altarino circondato da un muricciolo, alto un mezzo braccio, in mezzo al quale alza pilastrini. Hanno una grande cura di quest'erba; di fronte ad essa sussurrano più volte al giorno le loro preghiere, prosternandosi spesso, cantando, danzando e innaffiandola. Sulle rive dei fiumi dove vanno a bagnarsi e all'entrata dei templi se ne vede una grande quantità: essi credono infatti che gli dei amino particolarmente quest'erba e che il dio Ganavedi vi dimori abitualmente. Durante i viaggi, non avendo questa pianta, la disegnano sul terreno insieme con la radice; ecco come si spiega il fatto che sulla spiaggia del mare si vedono spesso questi disegni tracciati sulla sabbia».
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IL BASILICO L'AMORE E L'AMICIZIA
Anche in Occidente si attribuisce al basilico un simbolismo erotico che si riflette nella proprietà di favorire il concepimento, tant'è vero che una volta lo si dava come foraggio ad asine e cavalle prima della monta.
In Abruzzo, nel Chietino, un giovane contadino si recava a far visita alla fidanzata portandone sull'orecchio un rametto, ma non lo regalava all'amata perché il gesto sarebbe stato interpretato come segno di disprezzo.
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Il basilico non è soltanto benefico all'amore: i suoi rami fioriti posti dentro un vaso in una stanza propizierebbero l'amicizia e la concordia familiare.
Questa sua funzione si riscontra anche in un'usanza siciliana, riferita dal Pitré: la cosiddetta «comare di basilico», una forma di comparatico fra donne e ragazze che si stringe scambiandosi vasi di questa pianticella nel giorno canonico di San Giovanni Battista.
È insomma una pianta magica che può perdere tuttavia i suoi effetti se la si tocca o si taglia col ferro, come riferisce Plinio.
La si deve cogliere per pratiche magiche con la mano sinistra e a luna crescente.
Un suo rametto permette infine di capire se una persona è ipocrita o bugiarda: basta, pare, metterne un ramoscello sul suo corpo mentre dorme; se il sospetto è fondato, le foglioline avvizziranno in brevissimo tempo.
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